Ala Sinistra

Scalone

Si sale al primo piano attraverso lo scalone d’onore realizzato dai fratelli Puignaghi di Brescia su progetto dell’architetto piacentino Carlo Virginio Draghi. La balaustra è in marmo rosso di Verona con sette putti in pietra bianca. La decorazione pittorica del soffitto, in stile Liberty, è opera di Giuseppe Riva di Bergamo ed è databile al 1927.

Grande galleria

In continuazione dello Scalone si snoda invece la Grande Galleria le cui pareti di destra e di fondo furono affrescate, nel 1696, da Ferdinando e Francesco Galli, detti i ‘Bibiena’, che rappresentarono fatti e momenti salienti della storia della famiglia Meli Lupi. Nel secondo riquadro il Doge di Venezia investe Nicolò Meli Lupi del Provvedimento di Napoli di Morea.
Nel terzo riquadro sono presentate allo stesso le chiavi di una città greca da parte dei cittadini. Sono visibili in questa sala anche le quattro cassapanche, dalle linee molto semplici, provenienti dal palazzo di Parma e disegnate probabilmente da Angelo Rasori, mentre sulla parete di fondo appare dipinta una scena di banchetto dove si suppone sia stato raffigurato anche Carlo V in occasione di una visita al Marchese di Soragna. Sempre ad opera di Francesco Bibiena, si potranno ammirare poi anche le splendide decorazioni della piccola galleria settecentesca che si stende in fondo alla Grande Galleria. Dalla cima dello scalone si diparte a sinistra anche la bella Galleria Gonzaga, ispirata alla galleria delle Guardie del Palazzo Gonzaga di Sabbioneta e decorata nel 1942 dal pittore Tito Poloni su commissione della Principessa Giuseppina Meli Lupi di Soragna, nata principessa Gonzaga.

Sala delle donne forti

Nella ‘Sala delle Donne Forti’ sono posti due affreschi raffiguranti altrettanti episodi biblici in cui le donne si mostrarono più forti degli uomini: sono rappresentati Giuditta ed Oloferne e poi Giaele e Sisara.
Questa Sala, che fu adibita a Sala delle Guardie e serviva da anticamera,  è stata interamente affrescata da Giovanni Bolla e Leonardo Clerici, che decorarono anche la Camera Nuziale e la Sala del Trono (1702).

Sala del trono

Vicino al monumentale camino, in cui gli stemmi dei Meli Lupi e dei Rossi figurano uniti, si apre una porta che dà accesso alla Sala del Trono, uno splendido ambiente tappezzato da broccati e velluti di Genova. Il trono feudale, ora rappresentato da due poltrone, è sovrastato da un imponente baldacchino con ornamenti dorati e drappeggi di velluto e broccato.
Da notare i due tavoli di ebano con due stipi dell’epoca intarsiati con avorio, madreperla e corallo: l’insieme è sostenuto da eleganti figure marine a tutto tondo in legno dorato. Pregevoli anche i ritratti di Giampaolo e Ottavia Meli Lupi con cornici finemente intagliate. Sono decisamente interessanti anche le statue in legno di Lorenzo Aili, artista trentino naturalizzatosi parmense, rappresentanti la Primavera e l’Autunno, che fanno serie con quelle raffiguranti l’Inverno e l’Estate poste invece nella Camera Nuziale.

Camera Nuziale

E’ un ambiente costituito da una grande sala separata dal talamo per mezzo di un cancelletto in legno scolpito e dorato. Sono particolarmente pregevoli le due specchiere di Murano con cornici in vetro e cristallo azzurro e bianco, decorato e dipinto, una delle quali reca lo stemma della casata dei Meli Lupi. Il camino è sormontato da una caminiera con specchi ed ornamenti in legno dorato eseguita dall’intagliatore Antonio Verzieri (1739). Notevoli anche i due tavoli intagliati con stipi simili a quelli della Sala del Trono. A fianco del letto si trova il famoso inginocchiatoio, di cui si rinviene citazione già dal 1743, formato da due putti fra cuscini.

Salottino dorato

Dalla camera nuziale si accede poi al Salottino, notevole per i suoi specchi incorniciati da intagli dorati e per il pavimento di marmo intarsiato con lo stemma dei Meli Lupi ad opera del maestro Pietro Oliva da Parma. Nel Salottino sono presenti anche tre ritratti di Giampaolo di Soragna, Ottavia ed il figlio Giambattista.
Da vedere anche i lampadari in bronzo e cristallo, il divano ricoperto di stoffa ricamata a punto bandiera e piccolo scrittoio olandese laccato alla maniera cinese del XVIII sec.

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